Marco è un ragazzo speciale, il suo mondo si basa su numeri e su logiche incomprensibili ma stupefacenti. Anche Gaia è speciale, lei è un fragile incanto che si muove librando le ali. Flaminia invece non ha nulla di speciale, eppure riesce a vedere anche oltre la nebbia, e nelle plumbee giornate d’inverno, ovunque si trovi, riesce a sentire persino l’odore della neve che cade soffice e candida sul suo paese di montagna. Marco, Gaia e Flaminia: tre cuori lucani, tre anime intrise di malinconia che per placare la sete dei loro tanti insoluti perché, si muovono alla ricerca di antiche radici e di nuove speranze custodite, gelosamente, tra le mura di una delle tante case a pian terreno, che si affacciano sulle strettole di Accettura. Al loro arrivo la luna fa brillare gli embrici bianchi di neve ed ogni orologio segna la mezzanotte, tranne un vecchio pendolo che, invece, continua a battere all’infinito un’ora tutta ancora da scoprire tra gli innumerevoli giochi d’ombre, d’incanti e di memoria che governano l’ampia stanza dove esso ab illo tempore dimora, e dove ogni battito ed ogni alito danza, incontrastato, in un’intima e segreta atmosfera che supera i confini del tempo, oltrepassa i limiti del tangibile e fabbrica i sogni.